Fino agli anni ’90 potevano partecipare al forex solo le grandi banche e le compagnie che potevano muovere capitali milionari. Con l’avvento di Internet però il mercato è stato aperto anche ai “retail traders”, cioè a noi piccoli investitori.
Ma quali sono più precisamente le entità che partecipano al “grande gioco” del forex?
- Le banche. Anche se il mercato forex è completamente decentralizzato, sono le grandi banche che, lavorando milioni di transazioni per se stesse e per i propri clienti, determinano i tassi di cambio delle valute.
- Le grandi compagnie commerciali. Queste compagnie fanno parte del mercato forex poiché devono convertire la loro valuta per concludere gli affari commerciali. Ad esempio una compagnia americana che deve comprare dei beni in Giappone dovrà scambiare i suoi dollari con gli Yen prima di procedere all’acquisto. Dato che la quantità di moneta scambiata è generalmente molto inferiore rispetto a quella del mercato interbancario, queste compagnie si rivolgono alle banche commerciali per effettuare le loro transazioni. In aggiunta a questo anche acquisizioni e fusioni commerciali di tali compagnie possono incidere sul tasso di cambio di una particolare valuta.
- Governi e banche centrali. I governi e le banche centrali come la Banca d’Italia o la Federal Reserve americana contribuiscono anche esse al grande mercato del forex. In particolare possono incidere sui prezzi nel momento in cui aggiustano i tassi di interesse al fine di controllare l’inflazione, oppure eseguendo operazioni massicce di compravendita di valuta per riallineare i tassi di cambio della stessa.
- Gli speculatori. Ovvero i piccoli e grandi investitori che provano a trarre profitto scambiando le valute.